Il caso della piccola Diana sta trovando tutte le risposte. Intanto, i vicini e la nonna della vittima parlano di Alessia Pifferi.
Secondo il pm, Alessia Pifferi, la madre della piccola Diana, sarebbe pericolosa. Inoltre sarebbe perfettamente capace di intendere e volere. Il fatto è accaduto a Ponte Lambro. La vittima era una bimba si soli diciotto mesi, la piccola Diana, morta “per la fame e la sete”, secondo gli inquirenti. Diana è morta nella casa di corte al civico 16/20 di via Parea, dove adesso ci sono esposti tanti palloncini bianchi.
Ad essere accusata dell’omicidio della piccola Diana, sua madre, Alessia Pifferi. La donna di 36 anni ora dovrà rispondere alle accuse di omicidio volontario nei confronti della figlia. Un’anziana, vicina di casa della donna, ha raccontato al Corriere.it: “Non era una bimba vivace. Era sempre molto tranquilla ed era difficile anche strapparle un sorriso. La si vedeva ogni tanto in giro con la mamma, ma era sempre calma”.
La nonna di Diana: “Mia figlia è un mostro”
Il caso della morte della piccola Diana, bimba di soli 18 mesi, sta arrivando ad una soluzione. Alessia Pifferi, 36 anni, è mamma diventata assassina della sua bimba. Maria, madre di Alessia Pifferi e nonna della piccola Diana, ha scritto su Facebook: “Grazie a tutti… mia figlia è un mostro“.
I vicini di casa parlano di Alessia Pifferi
I vicini di casa dell’assassina hanno parlato della donna: “Tutti ci eravamo accorti che Alessia era incinta. Aveva la pancia, non si poteva non vedere, anche se nessuno aveva osato chiedere altro, perché qui, a noi, diceva che era sterile, che non avrebbe mai potuto avere figli e che per questo soffriva molto. Ad altri aveva detto che ne aveva persi tre. Alessia era così raccontava, raccontava, ma era tutta una vita che esisteva solo nella sua testa. Raccontava un sacco di bugie“.
Antonella, vicina di casa di Alessia e madre di quattro figli spiega: “Se noi avessimo saputo che in casa c’era la bimba sola, saremmo intervenute certo. Siamo tutte mamme, io ho 4 figli piccoli, ma chi lo poteva sapere e chi poteva chiederle qualcosa senza avere il dubbio che stesse dicendo cose non vere”. Infine i vicini esordiscono: “Ogni tanto la vedevamo con il fidanzato di Leffe, si fermava qui qualche week-end, pensavamo che lui fosse il padre di Diana”.